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PRO_ARC 2 PEDROTTI

RIFUGIO TOSA PEDROTTI

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Architettura e paesaggio. Il progetto coglie l’opportunità per proporre un intervento che contribuisca alla valorizzazione dell’intero edificio inteso come parte dello straordinario paesaggio delle Dolomiti di Brenta. Il nuovo volume è un’architettura dalla figurazione semplice ma riconoscibile che reinterpreta l’archetipo del tetto a capanna in chiave contemporanea e si articola plasticamente ad avvolgere l’esistente. Il suo profilo ridefinisce i prospetti sud-est e nord-ovest come cannocchiali rispettivamente verso il Rifugio Tosa e il Croz del Rifugio da un lato e verso la chiesetta del Redentore, la Brenta Bassa e la Brenta Alta dall’altro, moltiplicando gli affacci anche sui lati longitudinali per permettere la fruizione visiva di tutto l’intorno. Il colore rosso che contraddistingue oggi le coperture è reinterpretato grazie all’uso di lamiera prepatinata nelle tonalità del rosso ramato. La figura della capanna, la matericità del nuovo piano e la scelta cromatica adottata propongono un equilibrio tra innovazione e tradizione che fa propria la memoria del rifugio così come si è consolidata nell’immaginario di chi vive la montagna restituendola in un linguaggio contemporaneo.

Spazi interni. Il nuovo piano è stato organizzato tenendo assieme funzionalità, abitabilità e qualità degli spazi interni. La posizione della scala, dei camini e dei servizi igienici, determinano la distribuzione orizzontale centrale e l’impostazione planimetrica. Il corridoio di accesso alle camere è stato interpretato come uno spazio di relazione, affacciato verso il paesaggio sui lati sud-est e nord-ovest tramite due cannocchiali visivi. In corrispondenza dello sbarco della scala interna lo spazio è più ampio, è affacciato verso valle e ospita un punto panoramico e di relax, dà accesso alle camerate con più posti letto. Le pareti laterali ospitano vani per la pulizia di piano, piccoli depositi, librerie e sedute. Le camere sono organizzate secondo principi di sobrietà ma al contempo di praticità e comfort interno. Tutte sono dotate di letti a castello, armadi per riporre gli zaini e panche per il cambio abiti, disposte in un ambito riservato per non disturbare gli altri.

Struttura e flessibilità. Il progetto si fonda su una logica di coerenza tra architettura e struttura perseguendo obiettivi di leggerezza e limitata dimensione del nuovo carico rispetto all’esistente, di una agevole cantierabilità dell’intervento e della flessibilità della proposta complessiva.

Un rifugio in evoluzione. L’architettura dell’intervento, che ridefinisce il prospetto nord-est con l’ampio sbalzo della scala di emergenza, apre alla possibilità di future espansioni che potranno essere contenute entro il profilo suggerito dalla proposta progettuale. Tali espansioni potranno essere oggetto di deroga alle previsioni pianificatorie del Parco naturale Adamello-Brenta oppure, si auspica, potranno essere l’occasione per accorpare tutti i volumi di servizio sparsi attorno al rifugio rendendo migliore la fruizione e la percezione del paesaggio circostante

Inoltre, lo stesso linguaggio utilizzato per il nuovo terzo piano potrà essere adottato per ridisegnare il corpo basamentale destinato alla sala ristorante e alle cucine componendo un insieme complessivo armonico e unitario che valorizzi la storicità del volume originario in pietra a vista affiancandolo a semplici elementi contemporanei affacciati a valle con grandi aperture.

PEDROTTI_17.32.03